Era in ergastolo perché aveva ucciso una ragazza di 9 anni, dopo averla violentata. Tutti lo evitavano; era un tipo di delitto, che anche i più “duri” tra noi condannavano, inorriditi.
Erano già 18 anni che si trovava in prigione: le cose più brutte, le davano a lui; i lavori più umilianti erano i suoi. A Natale le bambine della scuola del paese avevano scritto delle “letterine” a tutti noi. Lui non aveva mai ricevuto posta da nessuno. Quando si vide tra le mani una lettera con il suo nome, si commosse: si nascose per leggerla meglio, per conto suo. C’era scritto: «Io non so chi sei. Io sono una bambina di 9 anni: qualunque cosa tu abbia fatto a nome delle bambine di tutto il mondo ti perdono!».
Cadde in ginocchio, in lacrime: le prime dopo 18 anni. (dalla testimonianza di un ergastolano)
Le nostre colpe sono un granello di sabbia in confronto alla grande monta¬gna della misericordia di Dio.
La misericordia di Dio è come un torrente che straripa: al suo passaggio trascina con sé i cuori…
(Santo Curato d’Ars)
L’Ergastolano
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