Mi chiamo Giovanna:
questo nome, ha un significato molto profondo (vuol dire DONO DI DIO), e sembra quasi una beffa del destino, il fatto che sia proprio io a portarlo… Sono figlia di ragazza madre: una donna che non ha mai trovato la forza, né i mezzi necessari per tenermi… Ho passato quindi, i primi 12 anni della mia vita, in vari istituti di suore e, in alcuni casi, ospite saltuaria di conoscenti di mia madre e, per periodi più lunghi, di una zia, sorella della mamma… Ho conosciuto ben presto la solitudine, che è stata mia fedele compagna di viaggio per tutta l’adolescenza, ho abbandonato in poco tempo ciò che mi era stato insegnato dalle suore, per il credo di chi mi stava educando… Sentivo spesso maledire il giorno in cui sono nata, dalle persone che mi stavano accanto… Avevo anche conosciuto un ragazzo all’età di 16 anni e sono stata costretta a lasciarlo perché, dicevano, la responsabilità era troppa per coloro a cui sono stata affidata… Non “frequentavo” più il Signore, ma mi era sempre rimasto dentro, fin dall’ acerba età, il pensiero che un giorno saremmo risorti e che esiste l’Eternità, ma non potevo parlarne con nessuno… A 14 anni ho incominciato a lavorare e, contemporaneamente, a studiare, diciamo che il divertimento o la distrazione non hanno preso molta parte, nella mia vita.
All’età di 19 anni, per motivi di lavoro, mi sono ritrovata sulla mia strada il ragazzo che avevo dovuto lasciare, che abitava a 300 Km da me, e che io non avevo mai dimenticato; ci siamo rimessi insieme e da qui è incominciata una nostra nuova vita, non certo priva di difficoltà di ogni genere, ma quelle che più mi hanno dato dolore sono state le persecuzioni che ci venivano da parenti e da esterni, per il fatto che stavamo insieme…. Il nostro percorso è iniziato con un convivenza “forzata”: era l’unica strada che, pensavamo, avrebbe salvato il nostro rapporto, ma restava nel cuore la tacita promessa di far mettere a Dio un sigillo sul nostro amore, con il matrimonio in Chiesa.
In attesa che passasse un anno per arrivare a coronare, anche a livello pratico, il nostro sogno, ci ha colti una profonda crisi esistenziale, il senso di essere dimenticati dal mondo, ma più che altro da Dio, e tutto questo lavorava nelle parti più imperscrutabili all’occhio umano, e il desiderio di morire si è fatto talmente grande che stavo meditando il suicidio, anche nei piccoli particolari…
Poi, la preparazione al matrimonio, che ha attutito il senso della NON VITA, ma c’era una cosa che proprio non eravamo riusciti a superare: il fatto che non avremmo mai messo al mondo figli, per evitare che altri soffrissero come noi! E questo ce lo siamo portati dentro per più di anno dopo il matrimonio…
Poi, un giorno il Signore, ci ha mandato degli angeli che ci hanno fatto un annuncio: CRISTO E’ RISORTO! DIO E’ NOSTRO PADRE… DA SEMPRE CI HA PENSATI ED AMATI! Accogliere questo KERIGMA ci ha salvato la VITA!
Siamo entrati in un Cammino di conversione che ci ha aiutati a scoprire che il più delle volte il male è dentro di noi, che se attendiamo al bene, anche il male che ci circonda, lo possiamo combattere e vincere! Oggi sono una donna di 41 anni con quattro splendidi figli adolescenti, avuti con quattro cesarei (penso in sconto dei miei peccati), a cui abbiamo avuto la grazia, io e mio marito, di poter trasmettere la fede…
All’età di 34 anni c’è stato un evento importante nella mia vita: l’incontro con mio padre terreno, che ho cercato e conosciuto, grazie all’aiuto di un sacerdote (che benedico), che ha ascoltato e creduto alla mia storia… A questo uomo ho portato il mio perdono, pur non nascondendogli tutto il dolore e lo svantaggio che ho avuto dal mio NON RICONOSCIMENTO, non ho pretese alcune, se non quelle che lui possa salvarsi ed incontrare il Signore com’ è successo a me!
Nel Natale 2007, qui da noi, per la prima volta è venuta a trovarmi mia madre, che ho potuto, in circa due settimane, conoscere un po’ meglio… Anche se sapere tante cose tutte insieme, mi ha dato parecchia sofferenza…
Concludo dicendo che viviamo ancora in molte difficoltà, ma vissute nel Signore, hanno un senso. Ringrazio Gesù, perché ha fatto, a me e a Luca, il dono grande di TRASFORMARE LA NOSTRA ACQUA IN VINO NUOVO!
Ho ancora molto da imparare e cerco di farlo attraverso le persone che il Signore mette sulla mia strada. Tra i miei alti e i miei bassi, ho imparato una cosa che tengo ben stampata nel cuore e nella mente: LA VITA E’ UN DONO CHE NON BISOGNA GETTARE VIA… MAI!
Giovanna Tedesco
( tratto da joe67.splinder.com)