Nu me trattà male

Ije;
si nu juorno  viecchja e stanca,
m’avvessa spurcà quanno magno,
pecchè me tremmene ‘e mmane,
tu nun me guardà stuorto,
pienze quanti vvote te spurcave tu,
pe te mparà a magnà piccerillo mbraccia me.

Si ‘a vicchiaja;
me fà dicere sempe e stessi ccose,
tu suppuorteme nu me trattà male,
pienze quanti ssere,
t’aggio cantato a stessa ninnanna,
pe te fà addurmmì.

Si ‘e coscie me tremmano,
e nun c’a faccio a stà vicino a te a cammenà,
aspiettemi e nu sbuffà,
tu nun te scurddà,
ca ije t’aggio nmparato a cammenà,
senza maje sbuffà manco na vota.

Si mo parlo e sbaglio ‘e pparole,
tu nu ridere e me nu me fa sentere na scema,
ije pe te aggio accumminciato lettera pe lettera,
pe te mparà a parlà.

Si mo aggio bisogno e te pe m’appuià nu poco,
ncoppo a spalla pe m’arrupusà,
pienze quanti vvote t’aggio purtato mbbraccio.

E mo aiuteme sulo arrivà a fine e chesta vita,
arricurdete figliu mjo,
che tu si tutto ‘a vita mja,
e nun te scurddà maje e me,
pecchè ije,
aggio campato sulo pe te.

TRADUZIONE

Non trattarmi male

 Io;
se un giorno vecchia e stanca,
mi dovessi sporcare quando mangio,
perché mi tremano le mani,
tu non mi guardare in mal modo,
pensa quante volte ti sporcavi tu,
per insegnarti a mangiare da piccolo nelle mie braccia.

Se la vecchiaia
Mi fa dire sempre le stesse cose,
tu sopportami non trattarmi male,
pensa quante sere,
ti ho cantato la stessa ninna nanna,
per farti addormentare.

Se le gambe mi tremano,
e non ce la faccio a stare vicino a te a camminare,
aspettami e non sbuffare,
tu non ti dimenticare,
che io ti ho insegnato a camminare,
senza mai sbuffare una sola volta.

Se adesso parlo e sbaglio le parole,
ti non ridere di me non farmi sentire una scema,
io per te ho iniziato lettera per lettera,
per insegnarti a parlare.

Se adesso ho bisogno di te per appoggiarmi un po’,
sulla tua spalla per riposarmi,
pensa quante volte ti ho portato in braccio

E adesso aiutami solo ad arrivare alla fine di questa vita,
ricordati figlio mio,
che tu sei tutta la mia vita,
e non dimenticarti mai di me,
perché io,
ho vissuto solo per te.

                         

Un nonno scrive ai suoi nipoti

LONDRA – Si chiama James K. Flanagan l’autore di questa commovente lettera: l’uomo è scomparso il 3 settembre 2012 ma, poco prima di morire, ha deciso di lasciare un messaggio di vita ai suoi cinque nipoti.
Vi riportiamo il testo completo:

“Cari Ryan, Conor, Brendan, Charlie e Mary Catherine, la mia Rachel mi ha spinto a scrivere una lettera con qualche consiglio per voi, in cui raccontarvi le cose importanti che ho imparato nella mia vita. L’ho iniziata a scrivere l’8 aprile 2012, alla vigilia del mio 72° compleanno.
Ognuno di voi è un meraviglioso dono di Dio, un dono per la vostra famiglia e per tutto il mondo. Ricordatelo sempre , soprattutto quando i venti freddi portati dai dubbio e dai momenti tristi arriveranno nella vostra vita.
Non abbiate paura…di niente e di nessuno. Inseguite i vostri sogni, non fatevi scoraggiare dalle difficoltà o da quello che può pensare la gente. Troppe persone non fanno quello che vogliono e poi passano la vita a giudicare quello che fanno gli altri. Evitare quei pessimisti acidi che vivono di “se” e di “ma”. Non fatevi condizionare. La cosa peggiore nella vita è guardare indietro e dire : “Avrei dovuto…Avrei potuto”. Prendetevi dei rischi, fate degli errori .
Tutti gli esseri umani sono uguali. Alcune persone possono indossare cappelli stravaganti o avere grandi titoli o avere (temporaneamente) un grande potere e per questo credono di essere superiori. Non credeteci. Hanno i vostri stessi dubbi, le stesse paure e le stesse speranze, mangiano, bevono, dormono e scorreggiano come tutti gli altri .
Fate un elenco di tutto ciò che volete fare nella vita: viaggi in luoghi lontani, imparare un mestiere o una lingua, incontrare qualcuno di speciale. Fate alcune di queste cose ogni anno. Non dite mai “Lo farò domani “. Non c’è un giorno “giusto” per iniziare qualcosa, ora è il momento giusto.
Siate altruisti andate nel mondo ad aiutare le persone, soprattutto i più deboli, i paurosi e i bambini. Ognuno porta dentro di sé un grande dolore e ognuno ha bisogno di compassione.
Non unitevi all’esercito o a qualunque organizzazione che tenti di uccidervi. La guerra è un male. Tutte le guerre sono iniziate con vecchi uomini che costringevano i giovani ad odiarsi e ad uccidersi tra loro.
Leggete libri, il maggior numero che potete. Sono una meravigliosa fonte di gioia, saggezza e ispirazione.
Siate sinceri .
Viaggiate sempre ma soprattutto durante la giovinezza. Non aspettate di avere abbastanza soldi o fino a quando tutto sarà organizzato perfettamente. Questo non succederà mai.
Scegliete la professione che amate. Un posto di lavoro deve essere una gioia, non lavorate solo per il denaro, la vostra anima verrà paralizzata.
Non urlate. Non serve, mai, fa male a voi stessi e gli altri. Ogni volta che ho urlato ho fallito.
Mantenete sempre le promesse che fate ai bambini. Non dite “vedremo” quando si intende “no”. I bambini vogliono la verità. Dite loro la verità con amore e gentilezza. Non dite a nessuno che lo amate se non è vero. Vivete in armonia con la natura: state all’aria aperta, nei boschi, in montagna, al mare, nel deserto. E’ importante per l’anima. Abbracciate le persone che amate. Dite loro quanto sono importanti per voi ora, non aspettare che sia troppo tardi. Siate grati ogni giorno per quello che avete.”

La morte di un figlio. 

Un uomo soffriva la cosa peggiore che può capitare a un essere umano: suo figlio era morto e per anni, non poteva dormire. Piangeva, e piangeva fino a che albeggiava. Un giorno gli apparve un angelo in sogno, e gli disse: basta piangere! Non posso sopportare non vederlo mai più – rispose l’uomo. L’angelo gli dice: vuoi vederlo? E confermandogli di sì, lo prese per la mano lo porta su al cielo. Ora lo vedrai, rimani qua. A un suo ordine, incominciano a passare molti bambini vestiti come angioletti, con una candela accesa tra le mani. L’uomo dice: chi sono? E l’angelo gli risponde: sono i bambini che sono morti, e tutti i giorni fanno questa passeggiata con noi, perché sono puri. Mio figlio è tra essi? Domandò l’uomo. Sì, ora lo vedi gli rispose mentre passavano tanti e tanti bambini. E’ lì, viene, e l’uomo lo vede, radiante come lo ricordava. Ma all’improvviso, qualcosa lo commuove: tra tutti, è l’unico ragazzo che ha la candela spenta. Sente un enorme pena e una terribile angoscia per suo figlio. Il ragazzo lo vede, viene a lui correndo e si abbracciano con forza, e gli dice: figlio, perché la tua candela non ha luce? Perché non infiamma la tua anima come gli altri? Suo figlio gli risponde: papà, io accendo la mia candela ogni giorno, come quella di tutti, ma sai ogni notte le tue lacrime spengono la mia.

Vacanza 20 anni dopo

Una coppia che non si concede una vacanza da anni finalmente, dopo aver racimolato un bel gruzzoletto, decide di passare le vacanze estive in una spiaggia dei Caraibi, nello stesso hotel in cui passarono la luna di miele 20 anni prima. Purtroppo per impegni di lavoro la moglie non può accompagnare il marito subito, decide così di raggiungerlo qualche giorno dopo.
L’uomo quando arriva in hotel entra in camera e si accorge che ha a disposizione un computer con l’accesso diretto ad internet, decide così di fare una bella sorpresa alla moglie mandandole una email ma, ahimè, sbaglia una lettera dell’indirizzo e la lettera, senza accorgersene, arriva ad un altro indirizzo.
Viene recapitata per errore ad una vedova che era appena rientrata dal funerale del marito, si mette al pc e legge i messaggi ricevuti: il figlio tornando in casa poco dopo, vede sua madre svenuta davanti al computer e sul video vede la e-mail che lei stava leggendo:
“Cara sposa, sono arrivato. Tutto bene. Probabilmente ti sorprenderai di ricevere mie notizie per e-mail, ma adesso anche qui hanno il computer ed è possibile inviare messaggi alle persone care. Appena arrivato mi sono assicurato che fosse tutto a posto anche per te quando arriverai venerdi prossimo… Ho molto desiderio di rivederti e spero che il tuo viaggio sia tranquillo, come lo è stato il mio.
P.S.: Non portare molti vestiti, perché qui fa un caldo infernale!” 

Pagella scolastica di Gesù

Gesù, alunno della scuola “Simeone” di Nazareth, rientra a casa con la sua pagella. I giudizi riportati non sono un granché. Sua Madre, dopo averli letti, non dice nulla, ma medita tutte queste cose nel suo cuore. Resta però la cosa più difficile: farli vedere a Giuseppe…
Questa è la pagella:

MATEMATICA: L’alunno non è in grado di sottrarre nulla e in nessun caso. Sbaglia le addizioni dicendo che lui più il Padre fanno soltanto UNO. Le uniche cose che sa moltiplicare sono il pane e i pesci. Le divisioni che gli riescono bene sono solo “tre contro due e due contro tre”.

SCRITTURA: Non porta mai quaderno e penna e si riduce a scrivere sulla sabbia.

GEOGRAFIA: Manca di senso di orientamento: è convinto che c’è una sola strada che conduce al Padre.

CHIMICA: Trasforma l’acqua in vino e lo fa bere anche agli altri.

SCIENZE NATURALI: Crede di poter sovvertire le leggi della natura. Ad esempio, anche se sa come si pesca, lo vuol fare a modo suo.

EDUCAZIONE FISICA: Invece di imparare a nuotare, come fanno tutti, preferisce camminare sull’acqua.

ESPRESSIONE LINGUISTICA ORALE: L’alunno presenta grosse difficoltà a parlare con chiarezza. Si esprime continuamente in parabole.

SENSO DELL’ORDINE: Ha perso tutte le sue cose e afferma, senza vergognarsi, che gli è rimasta solo una pietra per cuscino.

SENSO DI GIUSTIZIA: L’allievo non ne possiede, perché vuole che siano pagati allo stesso modo quelli che hanno lavorato tutto il giorno e quelli che lo hanno fatto per un’ora sola.

ECONOMIA: Rendimento altalenante causato dal fatto che non indossa mai abiti vecchi rammendati, esigendoli sempre nuovi, ma sa trovare tesori e farli fruttare, così come sa far fruttare i talenti dopo averli investiti.

CONDOTTA: Ha una forte tendenza a frequentare gli impuri: malati, specialmente lebbrosi. Ama le persone più strane: poveri, galeotti, pubblicani, prostitute… Non osserva il sabato, né il digiuno. Con i suoi artefici fa resuscitare i morti. Ne hanno paura perfino gli indemoniati!

OSSERVAZIONI: Fa alzare quelli che stanno a letto. Scaccia i mercanti dal Tempio, rovesciando le loro bancarelle.

Il padre, Giuseppe, letta con attenzione la pagella, riflette e conclude che così non si può andare avanti e che dovrà prendere seri provvedimenti. Chiamato il Figlio, gli dice: “Bene, Gesù, siccome le cose sono a questo punto, tu puoi fare una croce sulle tue vacanze di Pasqua”.

Miracolo

Un giorno un ragazzino di cinque anni entrò in una farmacia correndo  «Signore, ecco tutti i soldi che ho. Per piacere, mi dia un miracolo!».
Il farmacista, sbigottito, gli chiese che miracolo volesse, e perché.
Quello rispose: “Il medico ci ha detto che mia madre avrebbe bisogno di un miracolo per guarire.
Ecco tutti i soldi che ho risparmiato per comprarmi una bicicletta, ma amo la mamma e voglio che guarisca.
Per piacere, signore, mi aiuti! Questi soldi bastano?”
Il farmacista, vivamente commosso, gli rispose di non avere la medicina “miracolo” per curare la mamma, ma che se ce l’avesse avuta gliel’avrebbe offerta gratuitamente. Aggiunse poi che solo Gesù ha questa medicina speciale, e lo invitò ad andare in chiesa per farsela dare.
Il bambino corse come un fulmine fino alla chiesa. Arrivò davanti al crocifisso vicino all’altare e disse:  “Lo so che sei in croce, che ti fa male e che non hai molto tempo per me, però il farmacista mi ha detto che il miracolo per mia madre ce l’hai tu. Io voglio bene alla mamma ed ecco tutti i soldi che ho risparmiato per farmi una bicicletta. Te li do e ti prometto che verrò ad aiutarti per scendere dalla croce, ma per piacere aiutami!”
Purtroppo Gesù non gli rispose e allora il ragazzino si mise a gridare:  “Se non vuoi aiutarmi, andrò a piangere da tua madre, la Madonna! Se anche tu ami tua madre come io amo la mia, aiutami e dammi la medicina. Ti prometto di tornare il prima possibile per aiutarti”.
Il prete, che aveva sentito il grido del ragazzino, gli si avvicinò e lo invitò a parlare a bassa voce, con Gesù. Gli spiegò che Gesù lo ascolta sempre, anche se non risponde direttamente. Commosso dal bambino, il prete decise di seguirlo a casa. Lungo il tratto di strada dalla chiesa a lì, il bambino spiegò al prete quanto volesse bene alla madre, gli disse che per lui lei era tutto e che solo Gesù aveva il miracolo che avrebbe potuto guarirla, come gli aveva spiegato il farmacista.
Una volta a casa, il piccolo trovò il letto di sua madre vuoto. La chiamò ad alta voce ed ecco che la vide uscire dalla cucina.
E lei disse: “Il dottore che è venuto a visitarmi mi ha guarita e ti saluta. Ti manda a dire che anche lui ama tanto sua madre. Come conosci questo dottore?”
Allora il prete si girò verso il ragazzino e gli disse: «Vedi, ha fatto quello che gli avevi chiesto, ed è pure arrivato prima di noi».

G.M.G. 2016 Esperienza

Inviata da Jacopo ma di autore sconosciuto:
– “Ma che, davvero sei andato alla GMG?”  “E si…”  “E perché scusa?”
– perché è bello partire, e sapere di tornare a casa diverso. Sempre.
– perché le persone che condividono con te lo stesso viaggio, diventano subito fratelli.
– perché è bellissimo, bellissimo, mollare per qualche giorno facebook, per esserci, e basta.
– perché è fantastico macinare chilometri a piedi, sotto la pioggia. Sentire la stanchezza sulle gambe,
ma guardarsi attorno e scoprire di non essere mai soli. C’è il mondo intero che non ha paura della
pioggia, e non si stanca mai di camminare.
– perché mangiare male, malissimo, anzi, non mangiare proprio, ti fa sorridere e non lamentare.
– perché abbracciare persone di colori ed etnie che non sono le tue, come vecchi amici, per strada, ti
riempie di speranza.
– perché dormire sotto le stelle, al freddo, accanto a un milione e seicentomila giovani di 87 nazioni,
ti fa sentire al sicuro.
– perché se mentre tutti (o quasi) dormono, tu ti fermi in silenzio e ti guardi attorno, non vedi
biologie, ma solo biografie, coperte alla meglio da teli di fortuna.
– perché c’è sempre qualcuno che festeggia in quella notte, sotto le stelle, i 18 anni, e questo ti fa
morire di invidia.
– perché c’è sempre qualcuno che si innamora, sotto quel cielo, e si promette amore per tutta la vita.
– perché confessare giovani che non rivedrai mai più e sentire che Dio è più grande di te,
immensamente più grande, ti riempie di umiltà. Tu sei strumento e devi scomparire perché Lui
rimanga.
– perché dormire poco e male, dopo ore di cammino, col peso dello zaino, è il pane e il vino della
Messa sul mondo più bella della tua vita. Tu sei il pane e il vino, la tua fatica, il disagio, la fame.
– perché sentirsi dire da ‘Pietro’, sotto le stelle, che Dio benedice i tuoi sogni, ti commuove.
– perché torni a casa e sei triste, anche se hai tutte le comodità del mondo.
– perché dire “Si, mi fido di Dio!”, con la voce e la lingua di milioni di giovani come te, ma diversi,
unici, ti convince che chi non scommette su qualcosa di grande è davvero uno sfigato.
– perché anche se volti e storie non li rivedrai mai più, sai che te li porterai dentro per sempre.
– perché la tua euforia, come dice qualcuno, è solo follia per chi è rimasto a casa.
E poi, sai che questa, la fede, non riuscirai mai a spiegarla.
Ma questa storia puoi raccontarla.
Ti sembra poco?

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“La Telefonata”

Una sera ho ricevuto una telefonata da un caro amico. Mi ha fatto molto piacere la sua telefonata e la prima cosa che mi ha chiesto è stata: “Come stai?”  Non so perché gli ho risposto: “Mi sento molto solo”
“Vuoi che parliamo?” Mi disse.  Gli ho risposto di si, e mi ha subito detto: “Vuoi che venga a casa tua?” Io ho risposto di si. Depose la cornetta del telefono e in meno di 15 minuti, lui stava già bussando alla mia porta. E così io gli ho parlato per molte ore di tutto, del mio lavoro, della mia famiglia, della mia fidanzata, dei miei dubbi e lui sempre attento mi ascoltava.
E così si è fatto giorno, mi sentivo rilassato mentalmente, mi ha fatto bene la sua compagnia, soprattutto il suo ascolto, mi sono sentito sostenuto e mi ha fatto vedere i miei sbagli. Mi sentivo molto bene e quando lui si è accorto che mi sentivo meglio, mi ha detto: “Bene, ora me ne vado, perché devo andare al lavoro” Io mi sono sorpreso e gli ho detto: “Perché non mi hai avvisato che dovevi andare al lavoro? Guarda che ora è, non hai dormito niente, ti ho tolto tutto il tempo questa notte”
Lui ha sorriso e mi disse: “Non c’è problema, per questo ci sono gli amici!” Mi sono sentito molto felice e orgoglioso di avere un amico così. L’ho accompagnato alla porta di casa e mentre lui camminava verso l’auto gli ho gridato da lontano: “Ora è tutto a posto, ma perché mi hai telefonato ieri sera così tardi?” Lui ritornò verso di me e mi disse a voce bassa che desiderava darmi una notizia, ed io gli ho chiesto: “Cos’è successo?” Mi rispose: “Sono andato dal dottore che mi ha detto di essere molto malato”
Io rimasi muto …. ma lui mi sorrise e mi disse: “ Ne riparleremo, ti auguro una bella giornata” Si è girato e se ne è andato. Mi è servito un po’ di tempo per rendermi conto della situazione e mi sono chiesto più volte: perché quando lui mi ha chiesto come stavo, io mi sono dimenticato di lui ed ho solo parlato di me? Come ha avuto la forza di sorridermi, di incoraggiarmi, di dirmi tutto quello che mi ha detto, stando in quella situazione? Questo è incredibile! …. Da quel momento la mia vita è cambiata. Ora sono meno drammatico con i miei problemi e godo di più per le cose belle della vita. Adesso dedico il giusto tempo alle persone a cui voglio bene …. Auguro loro che abbiano una bella giornata e ricordino che: “ Colui che non vive per servire … non serve per vivere …” La vita è come una scala, se tu guardi in alto, sarai sempre l’ultimo della fila, ma se tu guardi in basso, vedrai che ci sono molte persone che desidererebbero essere al tuo posto. Fermati allora ad ascoltare e aiutare i tuoi amici, loro hanno bisogno di te!

I doni di DIO

Una notte ho sognato che sulla via del corso era stata aperta una bottega con la scritta: “ DONI DI DIO “.
Entrai e vidi un Angelo dietro un bancone. Meravigliato gli chiesi: che vendi, Angelo bello ?
Mi rispose: OGNI BEN DI DIO. Fai pagare caro? No, i doni di Dio sono tutti gratuiti.
Contemplai il grande scaffale pieno d’anfore d’amore, c’erano anche flaconi di fede, pacchi di speranza e cosi via.
Mi feci coraggio e gli chiesi: Dammi un po’ d’amore di Dio, tutto il perdono,un cartoccio di fede e salvezza quanto basta. L’Angelo mi preparò tutto sul bancone, ma quale non fu la mia meraviglia quando vidi che di tutti i grandi doni che avevo chiesto l’Angelo mi fece un piccolissimo pacco, che stava nel pugno di una mano.
Esclamai: possibile! Tutto qui?  L’Angelo solenne mi rispose: Eh, si: mio caro, nel negozio di Dio non si vendono frutti maturi, ma soltanto……PICCOLI SEMI DA COLTIVARE!

Il pescatore e le stelle di mare

Al tramonto, un signore passeggiava lungo una spiaggia deserta. Poco a poco cominciò a distinguere il profilo di una persona, lontana. Arrivato più vicino notò che l’uomo, un pescatore del luogo, si piegava in continuazione per raccogliere qualcosa che poi gettava in acqua. Instancabilmente lanciava nel mare ciò che raccoglieva, a piene braccia. Avvicinandosi ancora di più, il signore capì che il pescatore stava raccogliendo le stelle di mare che la marca depositava sulla spiaggia; una per una le rigettava in acqua. Un po’ impacciato si avvicinò e chiese al pescatore: «Amico, posso sapere cosa stai facendo?». L’altro rispose: «Rigetto queste stelle nell’oceano. A causa della bassa marea si sono arenate sulla spiaggia. Se non le gettassi in acqua, in poco tempo queste povere creature morirebbero!». 

«Capisco! – replicò il signore – Ma le stelle arenate sulla spiaggia saranno migliaia. Non potrai pretendere di salvarle tutte! E, probabilmente, lo stesso fenomeno si starà producendo su centinaia di spiagge lungo la costa. Non ti accorgi che la tua opera risulta praticamente inutile? Non cambierai nulla!».
Il pescatore sorrise, si chinò, raccolse un’altra stella, la gettò in mare e disse:
«Cambierà tutto, per questa piccola creatura!».

Un gesto d’autentico amore non è mai inutile.
Soprattutto se diventa prezioso per qualcuno
e, magari, fa nascere ulteriori gesti d’amore.