La vera umiltà

La vera umiltà del cuore è quella sentita e vissuta più che mostrata.  Bisogna  umiliarsi sempre davanti a Dio, ma non con quell’umiltà falsa che porta allo  scoraggiamento, generando sconforto e disperazione.  Dobbiamo avere un basso concetto di noi stessi. Crederci inferiori a tutti.  Non anteporre il proprio utile a quello degli altri.
L’umiltà e la carità vanno di pari passo. L’una glorifica e l’altra santifica.
L’umiltà e la purezza dei costumi sono ali che elevano fino a Dio e quasi divinizzano.
Umiliati sempre e amorosamente davanti a Dio e agli uomini, perché Dio parla a chi tiene veramente umile il suo cuore davanti a lui e l’arricchisce  dei suoi doni.
Guardiamo prima in alto e poi guardiamo noi stessi. L’infinita distanza che intercorre tra l’azzurro e l’abisso genera umiltà.

Padre Pio

La Telefonata

Una sera ho ricevuto una telefonata da un caro amico. Mi ha fatto molto piacere la sua telefonata e la prima cosa che mi ha chiesto è stata: “Come stai?” Non so perché gli ho risposto: “Mi sento molto solo”
“Vuoi che parliamo?” Mi disse. Gli ho risposto di si, e mi ha subito detto: “Vuoi che venga a casa tua?”
Io ho risposto di si. Depose la cornetta del telefono e in meno di 15 minuti, lui stava già bussando alla mia porta. E così io gli ho parlato per molte ore di tutto, del mio lavoro, della mia famiglia, della mia fidanzata, dei miei dubbi e lui sempre attento mi ascoltava. E così si è fatto giorno, mi sentivo rilassato mentalmente, mi ha fatto bene la sua compagnia, soprattutto il suo ascolto, mi sono sentito sostenuto e mi ha fatto vedere i miei sbagli. Mi sentivo molto bene e quando lui si è accorto che mi sentivo meglio, mi ha detto: “Bene, ora me ne vado, perché devo andare al lavoro” Io mi sono sorpreso e gli ho detto: “Perché non mi hai avvisato che dovevi andare al lavoro? Guarda che ora è, non hai dormito niente, ti ho tolto tutto il tempo questa notte” Lui ha sorriso e mi disse: “Non c’è problema, per questo ci sono gli amici!” Mi sono sentito molto felice e orgoglioso di avere un amico così. L’ho accompagnato alla porta di casa e mentre lui camminava verso l’auto gli ho gridato da lontano: “Ora è tutto a posto, ma perché mi hai telefonato ieri sera così tardi?” Lui ritornò verso di me e mi disse a voce bassa che desiderava darmi una notizia, ed io gli ho chiesto: “Cos’è successo?” Mi rispose: “Sono andato dal dottore che mi ha detto di essere molto malato” Io rimasi muto …. ma lui mi sorrise e mi disse: “ Ne riparleremo, ti auguro una bella giornata”
Si è girato e se ne è andato. Mi è servito un po’ di tempo per rendermi conto della situazione e mi sono chiesto più volte: perché quando lui mi ha chiesto come stavo, io mi sono dimenticato di lui ed ho solo parlato di me? Come ha avuto la forza di sorridermi, di incoraggiarmi, di dirmi tutto quello che mi ha detto, stando in quella situazione? Questo è incredibile! …. Da quel momento la mia vita è cambiata.
Ora sono meno drammatico con i miei problemi e godo di più per le cose belle della vita. Adesso dedico il giusto tempo alle persone a cui voglio bene …. Auguro loro che abbiano una bella giornata e ricordino che: “ Colui che non vive per servire … non serve per vivere …”
La vita è come una scala, se tu guardi in alto, sarai sempre l’ultimo della fila, ma se tu guardi in basso, vedrai che ci sono molte persone che desidererebbero essere al tuo posto.
Fermati allora ad ascoltare e aiutare i tuoi amici, loro hanno bisogno di te!

La storia dell’amore

Raccontano che un giorno si riunirono in un luogo della Terra tutti i sentimenti e le qualità degli uomini.
Quando la NOIA si fu presentata per la terza volta, la PAZZIA come sempre un po’ folle propose: Giochiamo a nascondino!”.
L’ INTERESSE alzò un sopracciglio e la CURIOSITA’ senza potersi contenere chiese: “A nascondino? Di che si tratta?”  “E’ un gioco” spiegò la PAZZIA – “in cui io mi copro gli occhi e mi metto a contare fino a 1000000 mentre voi vi nascondete, quando avrò terminato di contare il primo di voi che scopro prenderà il mio posto per continuare il gioco”.
L’ ENTUSIASMO si mise a ballare, accompagnato dall’ EUFORIA .
L’ALLEGRIA fece tanti salti che finì per convincere il DUBBIO e persino l’APATIA, alla quale non interessava mai niente…però non tutti vollero partecipare. La VERITA’ preferì non nascondersi, perché se poi tutti alla fine la scoprono?
La SUPERBIA pensò che fosse un gioco molto sciocco, in realtà ciò che le dava fastidio era che non fosse stata una sua idea, e la CODARDIA preferì non arricchirsi.  “UNO, DUE, TRE…” cominciò a contare la PAZZIA. La prima a nascondersi fu la PIGRIZIA che si lasciò cadere dietro la prima pietra che trovò sul percorso. La FEDE volò in cielo e l’ INVIDIA si nascose all’ombra del TRIONFO che con le proprie forze era riuscito a salire sull’albero più alto. La GENEROSITA’ quasi non riusciva a nascondersi: ogni posto che trovava le sembrava meraviglioso per qualcuno dei suoi amici. Che dire di un lago cristallino? Ideale per la BELLEZZA. Le fronde di un albero? Perfetto per la TIMIDEZZA. Le ali di una farfalla? Il migliore per la VOLUTTA’. Una folata di vento? Magnifico per la LIBERTA’. Così la GENEROSITA’ finì per nascondersi in un raggio di sole. L’ EGOISMO, al contrario, trovò subito un buon nascondiglio, ventilato, confortevole e tutto per sé. La MENZOGNA si nascose sul fondale degli oceani…non é vero si nascose dietro l’arcobaleno. La PASSIONE e il DESIDERIO al centro dei vulcani. L’ OBLIO.…non mi ricordo…dove?
Quando la PAZZIA arrivò a contare 999999 l’ AMORE non aveva ancora trovato un posto dove nascondersi poiché li trovava tutti occupati; finché scorse un cespuglio di rose e alla fine decise di nascondersi tra i suoi fiori. “Un milione!” contò la PAZZIA. E cominciò a cercare. La prima a comparire fu la PIGRIZIA, solo a tre passi da una pietra. Poi udì la FEDE, che stava discutendo con Dio su questioni di teologia, e sentì vibrare la PASSIONE e il DESIDERIO dal fondo dei vulcani. Per caso trovò l’INVIDIA e poté dedurre dove fosse il TRIONFO.
L’EGOISMO non riuscì a trovarlo: era fuggito dal suo nascondiglio essendosi accorto che c’era un nido di vespe. Dopo tanto camminare, ebbe sete e nel raggiungere il lago scoprì la BELLEZZA.
Con il DUBBIO le risultò ancora più facile, giacché lo trovò seduto su uno steccato senza avere ancora deciso da che lato nascondersi. Alla fine trovò un po’ tutti: il TALENTO nell’erba fresca, l’ ANGOSCIA in una grotta buia, la MENZOGNA dietro l’arcobaleno e infine l’OBLIO che si era già dimenticato che stava giocando a nascondino. Solo l’AMORE non le appariva da nessuna parte. La PAZZIA cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra, sulla cima delle montagne e quando stava per darsi per vinta scorse il cespuglio di rose e cominciò a muovere i rami. Quando, all’improvviso, si udì un grido di dolore: le spine avevano ferito gli occhi dell’AMORE !
La PAZZIA non sapeva più che cosa fare per discolparsi: pianse, pregò, implorò, domandò perdono e alla fine gli promise che sarebbe diventata la sua guida. Da allora, da quando per la prima volta si giocò a nascondino sulla terra, l’AMORE è cieco e la PAZZIA sempre lo accompagna…

La sedia

In un villaggio della Spagna, la figlia di un uomo chiese ad un uomo di Dio di recarsi  a casa sua per un momento di preghiera con suo padre che era molto malato. Quando l’uomo di Dio arrivò nella povera casa,trovo l’uomo nel suo letto col capo sollevato da due cuscini: c’era una sedia a lato del letto, l’uomo di Dio pensò che fosse stata messa là per la sua visita, suppongo che mi stesse aspettando gli dissi: no chi è? disse l’uomo malato: sono l’uomo di chiesa che sua figlia ha chiamato perchè pregasse per Lei; quando sono entrato ho notato la sedia vuota a lato del letto, ho pensato che fosse stata messa qui per mè. Ah, la sedia disse l’altro e poi le dispiace chiudere la porta? L’uomo sorpreso, chiuse la porta. L’uomo malato gli disse: questo non l’ho mai detto a nessuno, però ho trascorso la mia vita senza sapere come pregare. quando andavo in chiesa ascoltavo sempre quanto mi veniva detto circa la necessità della preghiera come si deve pregare e i benefici che porta….

Però tutte queste cose, non so perchè mi entravano da uno orecchio e mi uscivano dall’altro.
Insomma non avevo idea di come fare infine molto tempo fa smisi, completamente di pregare. Ho continuato cosi fino a circa quattro anni,poi un giorno ne parlai con il migliore amico e lui mi disse: Giuseppe. la preghiera è semplicemente avere una conversazione con Gesù. Ti suggerisco di fare così. Siedi su una sedia e colloca un’altra sedia vuota davanti a te non è una stupidata farlo,perchè Lui stesso ci ha detto: Io sarò sempre con voi!!! Quindi parlagli ed ascoltaLo allo stesso modo in cui stai facendo con me ora. Ho provato una volta, e mi è piaciuto talmente che d’allora lo faccio almeno un paio d’ore al giorno. Presto sempre molta attenzione a non farmi vedere da mia figlia altrimenti mi internerebbe subito in un manicomio. L’uomo di Dio a questo racconto provò una grande emozione e disse a Giuseppe che ciò che faceva era molto buono, e lo consigliò di non smettere mai. Quindi pregò con lui e tornò alla chiesa.

Due giorni dopo, la figlia di Giuseppe lo chiamò per dirgli che suo padre era morto. L’uomo di Dio chiese è morto in pace? Si quando lei uscì di casa, alle due del pomeriggio, mi chiamò andai da lui e lo vidi nel suo letto, mi disse che mi amava molto e mi dette un bacio. Uscii per delle commissioni, e quando ritornai lo trovai morto. C’è però qualcosa di strano: poco prima di morire deve essersi alzato e avvicinato alla sedia che era accanto al letto, infatti l’ho trovato con la testa appoggiata su di essa. Lei cosa ne pensa?
L’uomo di Dio, profondamente commosso,si asciugò le lacrime dall’emozione e rispose:
MAGARI TUTTI NOI POTESSIMO ANDARCENE IN  QUESTO  MODO

La risposta dello scienziato…

Un giorno un professore universitario chiese ai suoi studenti: “Dio ha creato tutto quello che esiste? ”
Uno studente si alzò in piedi coraggioso e rispose: “Sì, lo ha fatto! ”
Il professore domandò di nuovo: “Dio creò tutto? ”
“Sì professore! ” rispose l’altro.
Allora gli disse il professore: “Se Dio ha creato tutto, allora Dio ha creato il male; infatti il male esiste, e siccome vale il precetto che le nostre opere sono un riflesso di noi stessi, allora Dio è male “.
Lo studente si sedette silenzioso davanti a questa risposta, e il professore si rallegrò che ancora una volta avesse dimostrato che la fede era un’illusione.
Un altro studente alzò la mano e disse: “Posso farle una domanda professore? ”
e quegli rispose: “Certamente “.
Il giovane si alzò in piedi e disse: “Professore, esiste il freddo? ”
“Che domanda è questa? Certo che esiste, per caso lei non ha mai avuto freddo? ” gli rispose quello.
Gli disse allora il ragazzo: “Di fatto, professore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della Fisica, quello che consideriamo freddo, in realtà è l’assenza di calore. Ogni corpo è oggetto di studio quando ha o trasmette energia. Il calore è quello che fa questo corpo quando possiede o trasmette energia. Lo zero assoluto è l’assenza totale e assoluta di calore, quando tutti i corpi diventano inerti, incapaci di reazioni, ma il freddo non esiste. Abbiamo creato questo termine per descrivere quello che sentiamo quando non abbiamo calore.
Ed esiste l’oscurità? ” Continuò lo studente.
“Certamente ” rispose il professore.
Ed egli disse: “Nuovamente si sbaglia, l’oscurità nemmeno esiste. Essa in realtà è l’assenza di luce. La luce si può studiare, l’oscurità no, infatti il prisma di Nichols può scomporre la luce bianca nei suoi vari colori di cui è composta, con le differenti lunghezze d’onda. L’oscurità no. Un semplice raggio di luce irradia le tenebre e illumina la superficie dove termina il fascio luminoso. Come si può sapere quanto scuro è uno spazio determinato? In base alla quantità di luce lì presente, non è così? Oscurità è un termine che l’uomo ha inventato per descrivere quello che succede quando non c’è luce presente “.
Finalmente il giovane chiese al professore: “Esiste il male? ”
Ed egli rispose “Certo che esiste, come ho detto all’inizio. Ogni giorno vediamo violenza, crimini e violazioni in tutto il mondo, queste cose sono male “.
Allora quello studente disse: “Il male non esiste, o almeno non esiste per sé stesso. Il male è semplicemente l’assenza di Dio, è come le cose di prima, un termine che l’uomo ha creato per descrivere questa assenza di Dio. Dio non ha creato il male. Non è come la fede o l’amore, che esistono come il calore e la luce. Il male è il risultato che l’umanità non ha presente Dio nel suo cuore. E’ come il freddo, quando non c’è calore, o l’oscurità quando non c’è luce.”
Allora il professore, annuendo con il capo, si sedette, in silenzio.

Il giovane si chiamava ALBERT EINSTEIN.

La regola d’oro

Hai mai provato una sete d’infinito?   Hai mai sentito nel tuo cuore il desiderio struggente d’abbracciare il mondo? O forse: hai mai avvertito nel tuo intimo l’insoddisfazione per quello che fai, per quello che sei? Se cosi è, sarai felice di trovare una formula che ti dia la pienezza che agogni: qualcosa che non lasci rimpianti di giorni che se ne vanno semivuoti… C’è una parola nel Vangelo che fa pensare e che, compresa appena un pò, fa trasalire di gioia. In essa è condensato quanto dobbiamo fare nella vita. Riassume ogni legge impressa da DIO in fondo al cuore di ogni uomo. Sentila:

“TUTTO QUANTO VOLETE CHE GLI UOMINI FACCIANO A VOI, ANCHE VOI FATELO A LORO: QUESTA INFATTI E’ LA LEGGE E I PROFETI” .(Mt 7,12)

Tale frase è chiamata “regola d’oro”. Ogni prossimo, che incontriamo nella g

La Porta

A volte immagino di essere in una grande stanza insieme a tante persone. Ognuno è impegnato nelle sue attività: qualcuno fa qualche lavoretto, un altro gioca a carte, un altro è impegnato a conquistare una ragazza, qualche mamma si adopera ad accudire i propri figli. Insomma ognuno ha qualcosa da fare.
Di tanto in tanto si apre una porta e qualcuno dei presenti viene chiamato: non può rifiutarsi, è inutile ribellarsi. Deve solo andare.
La porta si chiude alle sue spalle e lui sparisce nel buio. A volte ci sentiamo disturbati se viene chiamato il nostro compagno di giochi, un amico o la persona che amiamo. Altre volte non ci capacitiamo del perché venga chiamato qualche persona giovane o qualche bambino. Poco tempo dopo ci dimentichiamo di tutto e continuiamo ad occuparci delle nostre faccende. Prima o poi, però, quell’uscio si aprirà e sarà pronunciato il nostro nome. Lo sappiamo benissimo e tuttavia continuiamo a non interessarci abbastanza di quello che ci aspetta una volta varcata quella soglia.
È pazzesco ma davvero così è la nostra vita: sappiamo benissimo che un giorno essa avrà fine
e nonostante questa certezza rimaniamo impassibili ad occuparci delle faccenducole del presente.
Siamo stupidi? Pazzi? O che altro? Forse è il caso di cominciare a svegliarci!

La gioia dell’amicizia

Un amico fedele è un balsamo nella vita,
è la più sicura protezione.

Potrai raccogliere tesori d’ogni genere,
ma nulla vale quanto un amico sincero.

Al solo vederlo, l’amico suscita nel cuore
una gioia che si diffonde in tutto l’essere.

Con lui si vive una unione profonda
che dona all’animo gioia inesprimibile.

Il suo ricordo ridesta la nostra mente
e libera da molte preoccupazioni.

Queste parole hanno senso solo
per chi ha un vero amico, per chi,

pur incontrandolo tutti i giorni,
non ne avrebbe mai abbastanza.

San Giovanni Crisostomo

La Donna

Le ragazze sono come le mele sugli alberi.
Le migliori sono sulla cima dell’albero.
Gli uomini non vogliono arrivare alle migliori,
perché hanno paura di cadere e ferirsi.

In cambio, prendono le mele marce
che sono cadute a terra, e che,
pur non essendo così buone,
sono facili da raggiungere.

Perciò le mele che stanno
sulla cima dell’albero,
pensano che qualcosa
non vada in loro,
mentre in realtà

“Esse sono grandiose”.

Semplicemente
devono essere pazienti
e aspettare che l’uomo giusto arrivi,
colui che sia cosi coraggioso
da arrampicarsi fino
alla cima dell’albero per esse.

Non dobbiamo cadere per essere raggiunte,
chi avrà bisogno di noi e ci ama farà
di TUTTO per raggiungerci.

La donna uscì dalla costola dell’uomo,
non dai piedi per essere calpestata,
ne dalla testa per essere superiore.

Ma dal lato per essere uguale,
sotto il braccio per essere protetta,
e accanto al cuore per essere amata.

William Shakespeare

La cena in paradiso

Il frate ha appena amministrato l’Unzione degli infermi ad un vecchietto moribondo, ma lucido;
poi,sedutosi accanto al letto, lo conforta:
Caro nonno, pensate: stasera sarete a  cena con il Signore in Paradiso!
Al che il vecchietto – Vuol venire anche lei?
IL parroco – Eh, no! io ho già cenato!